SANITÀ PUBBLICA E INTEGRATIVA L’ESPERIENZA DEI MANAGER PER AIUTARE A “CURARE” L’ITALIA
All’assemblea di Federmanager Vicenza si è discusso delle sfide legate alla salute. Lanzarin: «sistemi complementari, pensiamo a un fondo integrativo regionale»
L’esperienza dei manager per “curare” l’Italia, mettendo insieme pubblico e privato. Proprio la salute è stata il tema del dibattito svoltosi sabato mattina durante la 47ma assemblea di Federmanager Vicenza, ospitata alla Fis di Montecchio Maggiore.
Durante il confronto, moderato da Sebastiano Zanolli, Eros Andronaco, vicepresidente nazionale dell’associazione; Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità e alle politiche sociali, Caterina Miscia, Marco Rossetti e Salvatore Carbonaro, direttori rispettivamente di Fasi, Assidai e Praesidium, hanno analizzato i cambiamenti demografici e sociali e le sfide che questi stanno ponendo al sistema sanitario, ma soprattutto come affrontarli mettendo assieme il pubblico e i fondi sanitari integrativi, che per i manager sono da tempo una realtà.
«Il ciclo di vita è cambiato – afferma Carbonaro – e anche quello professionale è passato da una crescita lineare a situazioni differenti. I figli diventano economicamente autonomi molto avanti e poi a 55 anni ci si trova in difficoltà a causa del ricambio generazionale. Già a 30 anni dobbiamo capire come tutelarci, per non trovarci senza assistenza una volta in pensione. Bisogna insegnare a investire bene».
La sfida, per Rossetti, riguarda infatti non tanto il periodo in cui i lavoratori sono in azienda, ma il dopo. «Non basta che siano coperti i dipendenti, ma deve esserlo anche chi in pensione e rischia invece di veder cessare la copertura del fondo».
Un’esperienza importante, quella dei manager, che la categoria sta portando anche nella discussione a livello nazionale. «Oggi alla Camera si sta discutendo di fondi sanitari integrativi e su come possano migliorare la sostenibilità del sistema nel medio/lungo periodo – afferma Miscia – Come Fasi abbiamo spiegato come possiamo mettere a disposizione il nostro know how per una riforma nazionale».
Tematiche su cui Andronaco vuole incidere. «La nostra federazione ritiene che il welfare complementare sia importante all’interno del contratto nazionale, che stiamo rinnovando, ma non solo – spiega – La nostra commissione nazionale sanità ha sottolineato che non basta far sì che il sistema regga, ma è importante che si aggiungano appropriatezza delle prestazioni e personalizzazione della cura. Con il nostro gruppo di lavoro ci impegneremo per una sanità migliore sia integrativa che nazionale».
Chi ha ascoltato con orecchio interessato è stata senz’altro l’assessore Lanzarin. «Fondi integrativi e sanità pubblica sono complementari – sottolinea – Oggi viviamo tutti più a lungo e con più problemi e nel 2030 in Veneto le persone non autosufficienti saranno 230mila. Il sistema pubblico da un punto di vista dei finanziamenti si è fermato, noi nel nuovo Patto per la sanità stiamo comunque chiedendo al Governo ulteriori risorse, mentre i fondi integrativi sono qualcosa che può andare incontro a queste necessità. Vorremmo creare un fondo integrativo regionale che riesca ad essere più equo e gestito meglio. Pensiamo che una gestione regionale, che possa permettere una defiscalizzazione e iniziative che vanno in questa direzione, possa essere di supporto alla sanità pubblica».
Accanto alla tematica sanitaria, però, si è parlato anche del futuro dei manager e del contributo che possono dare alla ripresa italiana. «Le nostre piccole e medie imprese producono circa il 40% del valore aggiunto di tutto il comparto manifatturiero italiano, ma sono sempre meno competitive – afferma il presidente Fabio Vivian – Il problema “competitività” nei mercati internazionali si supera solo con un aumento della produttività e per farlo il connubio imprenditore e manager si deve stringere sempre di più. Moltissime Pmi hanno il management che è espressione della famiglia proprietaria dell’azienda, e ciò rappresenta un limite. Strumenti come il “voucher per l’Innovation manager” sono vitali per aiutarle a dotarsi di managerialità. Infine, il progetto “Governance2020” che richiama la possibilità di partecipare in modo attivo alla prossima campagna di nomine nelle più rilevanti società, quotate e non: è un dovere, ancora prima che un’opportunità, quello di sostenere l’inserimento di competenze manageriali di alto profilo all’interno delle realtà del Paese».
Vicenza, 22 maggio 2019